domenica 28 ottobre 2018

Bird Lamp: le lampade-gallina




"Come in un precario gioco di agilità, queste lampade scultoree riescono a destreggiarsi tra l'assurdo e l'umoristico, il morboso e il disgustoso, il proibito e il naif" (Sebastian Errazuriz).



Utilizzando la tecnica della tassidermia, il designer Sebastian Errazuriz ha presentato in occasione dell'evento R & Company Gallery all'Expo di Chicago (l'Esposizione Internazionale di Arte Contemporanea e Moderna della città presentata tra il 19 e il 22 ottobre 2018) le nuove Bird Lamp nel suo tentativo di unire estetica e funzionalità.



Oltre ad esse, la collezione è composta dalla Bird Chandelier, una lampada da soffitto di cristallo caratterizzata dalla presenza di pappagalli anch'essi in tassidermia.






sabato 27 ottobre 2018

La lampada nella letteratura

La seguente opera si intitola ''La Poesia'', scritta da Giovanni Pascoli nel 1897, contenuta in Canti di Castelvecchio. Fu pubblicata per la prima volta il 9 gennaio 1898 sul Marzocco.





La poesia




I


Io sono una lampada ch'arda soave! 
la lampada, forse, che guarda, 
pendendo alla fumida trave,
la veglia che fila; 
e ascolta novelle e ragioni 
da bocche
celate nell'ombra, ai cantoni,
là dietro le soffici rócche 
che albeggiano in fila:
ragioni, novelle, e saluti 
d'amore, all'orecchio, confusi: 
gli assidui bisbigli perduti 
nel sibilo assiduo dei fusi;
le vecchie parole sentite
da presso con palpiti nuovi,
tra il sordo rimastico mite 
dei bovi:






II
  

la lampada, forse, che a cena
raduna; 
che sboccia sul bianco, e serena 
su l'ampia tovaglia sta, luna 
su prato di neve; 

e arride al giocondo convito;
poi cenna, 
d'un tratto, ad un piccolo dito, 
là, nero tuttor della penna 
che corre e che beve: 
ma lascia nell'ombra, alla mensa, 
la madre, nel tempo ch'esplora 
la figlia più grande che pensa 
guardando il mio raggio d'aurora: 
rapita nell'aurea mia fiamma
non sente lo sguardo tuo vano; 
già fugge, è già, povera mamma, 
lontano!






III 


Se già non la lampada io sia, 
che oscilla 
davanti a una dolce Maria, 
vivendo dell'umile stilla
di cento capanne: 
raccolgo l'uguale tributo
d'ulivo
da tutta la villa, e il saluto
del colle sassoso e del rivo 
sonante di canne:
e incende, il mio raggio, di sera,
tra l'ombra di mesta viola, 
nel ciglio che prega e dispera,
la povera lagrima sola;
e muore, nei lucidi albori, 
tremando, il mio pallido raggio,
tra cori di vergini e fiori 
di maggio: 






IV 


o quella, velata, che al fianco 
t'addita 
la donna più bianca del bianco
lenzuolo, che in grembo, assopita, 
matura il tuo seme;
o quella che irraggia una cuna 
- la barca 
che, alzando il fanal di fortuna, 
nel mare dell'essere varca, 
si dondola, e geme -; 
o quella che illumina tacita
tombe profonde - con visi
scarniti di vecchi; tenaci 
di vergini bionde sorrisi; 
tua madre!... nell'ombra senz'ore, 
per te, dal suo triste riposo, 
congiunge le mani al suo cuore 
già róso! –








Io sono la lampada ch'arde 
soave! 
nell'ore più sole e più tarde, 
nell'ombra più mesta, più grave, 
più buona, o fratello! 
Ch'io penda sul capo a fanciulla 
che pensa, 
su madre che prega, su culla 
che piange, su garrula mensa, 
su tacito avello; 
lontano risplende l'ardore 
mio casto all'errante che trita
notturno, piangendo nel cuore,
la pallida via della vita:
s'arresta; ma vede il mio raggio,
che gli arde nell'anima blando: 
riprende l'oscuro viaggio
cantando.




L'opera si struttura come un'ode alla poesia, elemento onnipresente che permea ogni momento della vita. La Poesia viene paragonata ad una lampada la cui luce è necessaria per i quadri di ambientazione notturna o per le immagini della Vergine agendo da luce rituale o, ancora, come luce sulle tombe dei morti. Posizionata in genere in posizione sovrastante (''pende alla fumida trave''), da una parte la lampada osserva ed ascolta e dall'altra ''raduna'' la famiglia contadina per la cena.
La Poesia-lampada non si limita solo ad accompagnare l'uomo nella vita di tutti i giorni ma si carica anche di una funzione consolatoria durante i momenti dolorosi come la perdita di una persona cara.


giovedì 25 ottobre 2018

Le lampade che hanno fatto la storia del design: Eclisse



Vincitrice del Premio Compasso d'oro nel 1967, Eclisse è una lampada da tavolo progettata dal designer italiano Vico Magistretti nel 1965 per l'azienda Artemide, già precedentemente citata per la produzione di Tizio. Celebrata come una pietra miliare del disegno industriale del XX secolo e un simbolo del design italiano nel mondo, è un pezzo della collezione permanete del Triennale Design Museum di Milano e del MoMa di New York.


STRUTTURA E STORIA

Eclisse è formata da tre semisfere: una che fa da base, la calotta esterna e la calotta interna inserita in quella esterna. Muovendo la calotta interna è possibile oscurare la lampadina a piacere modificando così l'effetto della luce e potendo essere utilizzata come fonte di luce diretta o diffusa. Coprendo interamente la lampadina si crea un suggestivo effetto simile a quello creato da un'eclissi di luna.

L'idea appare alla mente di Vico Magistretti mentre stava pensando alla lanterna di Jean Valjean, descritta nel romanzo di Victor Hugo i miserabilie decidendo di trasformare la lanterna semi cieca di un ladro in una lampada da lettura.

mercoledì 24 ottobre 2018

La lampada nelle arti figurative









Autore: Nicola Forcella

Titolo: Dans le souk aux cuivres
Anno di esecuzione: XIX secolo
Tecnica: olio su tela
Ubicazione: sconosciuta


La scena del dipinto è ambientata in un suq (o suk) orientale, ovvero un mercato organizzato in corporazioni. Qui delle nobili donne appartenenti ad un'eredità culturale differente sono impegnate nell'acquisto di vari oggetti. Sullo sfondo si intravedono numerose lampade ad olio.






Autore: Marc Chagall
Titolo: Nella notte
Anno di esecuzione: 1943
Tecnica: olio su tela
Ubicazione: Philadelphia Museum of Art,      Collezione Luis E. Stern


Nell'opera la luce che avvolge due innamorati è fornita da una lampada da tavolo moderna.















Autore: Mark Tedin
Titolo: Aladdin's lamp
Anno di esecuzione: XIX secolo


Illustrazione utilizzata per ''Aladdin's lamp'', carta del gioco di carte collezionabili Magic: The Gathering.














Fonti: Wikipediahttp://www.prolococastellaneta.it/storia-cultura-territorio/personalit%C3%A0/nicola-forcella/

I materiali: dalla lampada ad olio alla lampada da tavolo moderna




Le prime lampade ad olio risalgono ai tempi degli Egizi e poi si sono diffuse sia in Oriente che in Occidente facendo sì che anche i Greci e i Romani ne facessero largo utilizzo.
Le lampade ad olio erano formate da un contenitore in terracotta o in bronzo, in cui veniva depositato l'olio vegetale, e da uno o più beccucci laterali provvisti di uno stoppino in fibra tessile che, intingendosi del liquido combustibile, venivano bruciati ed erano in grado di mantenere la fiamma. Oggi il medesimo principio viene utilizzato per le lampade a kerosene.
Per quanto riguardo la struttura, inizialmente le lampade ad olio erano molto semplici e prive di coperchio e di manico.
Mentre per quanto riguarda la fabbricazione, in principio erano prodotte al tornio e successivamente i Romani progredirono iniziando ad utilizzare una produzione basato sullo stampo.





Nel corso della storia le lampade unirono funzionalità al gusto estetico venendo utilizzate come oggetto di decoro. In particolare, venivano utilizzate per cerimonie religiose simboleggiando la vita e l'uomo.
Tra il XV e XVI secolo, la rivoluzione industriale spinse verso nuove tecnologie, come ad esempio la creazione del primo olio a base di paraffina e le lampade iniziarono ad essere più decorate.
Nel XVIII secolo a Roma e nello Stato Pontificio, si cominciò ad usare l'argento come materiale e un serbatoio per il materiale combustibile che successivamente, nel XIX secolo, assunse una funzione di decoro venendo abbellito con scene tratte dalla mitologia egizia, greca e romana.
Nel XIX fu di largo utilizzo la lampada a gas che utilizzava una miscela di ossido di carbonio e idrogeno prodotta a partire dal coke con un processo di gassificazione.
Nel 1900 fu inventata la lampada a carburo che utilizzava due contenitori, uno superiore pieno di acqua e uno inferiore contenente carburo di calcio. Viene prodotto gas acetilene facendo gocciolare l'acqua sul carburo che viene poi convogliato in un beccuccio dove brucia con fiamma intensamente luminosa.







Le lampade moderne sono prevalentemente elettriche, ad arco, a scarica o ad incandescenza.
La lampada ad arco produce luce grazie all'emissione di un arco voltaico e queste sono state utilizzate per tutta la seconda metà dell'Ottocento fino alla seconda guerra mondiale, per poi essere soppiantate da quelle a scarica. Oggi questa tecnologia è ritornata in auge utilizzando il gas xeno.
La lampada a scarica emana luce grazie all'emissione luminosa di un gas ionizzato che è ottenuta grazie ad una differenza di potenziale.
La lampada ad incandescenza funziona grazie all'irraggiamento di fotoni causato dal surriscaldamento di un elemento metallico.








Fonti: https://www.vecchiesoffitte.it/le-lampade-ad-olio-storia-e-tradizione.html, Wikipedia

venerdì 19 ottobre 2018

La lampada da tavolo nei cataloghi e negli elenchi

CATALOGO H&H LIFESTYLE




Lampada con paralume (8401000):

Materiale: legno color bianco con decorazioni in rilievo
Altezza: 42 cm








CATALOGO IKEA 2019


österlo (B1702):

Altezza massima: 43 cm
Larghezza paralume: 22 cm
Diametro base: 16 cm
Lunghezza filo elettrico: 2 m








ARMY & NAVY STORES CATALOGUE (1883)





Railway reading lamp:

Lampada per la lettura durante un viaggio in treno.






















CATALOGO ASTE BOETTO OTTOBRE 2018


Paolo Rizzato (4049):

Materiale: fibra di vetro
Altezza massima: 70 cm
Lunghezza massima: 100 cm



















Joe Colombo (4029):

Materiale: acciaio cromato, alluminio laccato
Altezza massima: 44 cm



















Arredoluce (4030):



Materiale: ottone lucido e laccato, vetro satinato
Altezza massima: 25 cm




















CATALOGO ILUMITEC PANAMA (2017)




Crystal table lamp (4825T):

Materiale: cristallo
Diametro: 360 mm
Altezza: 620 mm



















Fonti: H&H Lifestyle, Catalogo Ikea, Army & Navy Stores Catalogue, Catalogo Aste Boetto, Catalogo Ilumitec Panama

giovedì 18 ottobre 2018

Le lampade che hanno fatto la storia del design: Tizio


''Volevo una lampada da disegno che avesse un ampio raggio di movimento e che, nonostante questa caratteristica, fosse poco ingombrante'' (Richard Sapper).

Progettato dal designer tedesco Richard Sapper nel 1972 e prodotta da Artemide, Tizio è una delle icone del design italiano ed è ritenuto un simbolo di funzionalità e eleganza del ''Made in Italy''. Ancora oggi è considerato un prodigio dell'illuminotecnica ancora insuperato.  La lampada si trova esposta nei più importanti musei del mondo (Museum of Modern Art, Metropolitan Museum, Victoria and Albert Museum).


STRUTTURA E STORIA

Tizio è composta da due coppie di bracci paralleli uniti da bottoni a pressione per permettere un assemblaggio facile e veloce e da contrappesi in acciaio poste alle estremità dei bracci per fornire solidità e stabilità alla struttura. Il materiale principale con il quale è prodotto è metallo rivestito di nylon rafforzato con fibra di vetro. Peculiare è la presenza di giunti privi di viti, ma fissati a pressione, che permettono di ricostruire la struttura qualora la lampada dovesse cadere.
L'illuminazione è fornita da una lampada alogena, la cui luce viene ampliata da uno schermo riflettente.

Il nome fu suggerito dall'amico Ernesto Gismondi perché riteneva di poter soddisfare ''Tizio, Caio e Sempronio'' con questa lampada. L'idea di Richard fu quella di progettare una lampada che permettesse ampio movimento sulla scrivania da lavoro.

Fonti: https://www.doppiozero.com/rubriche/1501/201807/la-lampada-tizio-di-richard-sapperhttps://it.wikipedia.org/wiki/Tizio_(lampada)https://icondesign.it/storytelling/lampade-storia-del-design/

domenica 14 ottobre 2018

Lampada da tavolo: traduzioni, sinonimi, etimologia e lista componenti



Traduzioni:

Italiano: lampada da tavolo
Inglese: table lamp
Francese: lampe de table
Spagnolo: làmpara de mesa
Tedesco: Tischlampe
Giapponese: テーブルランプ (Tēbururanpu)
Russo: настольная лампа (nastol'naya lampa)
Cinese tradizionale: 檯燈 (Táidēng)
Nome Ikea: österlo



Sinonimi:

- abat-jour
- lume


Etimologia: dal latino lampăda acc., dal greco lampás -ádos, ‘splendere, brillare’. I Greci utilizzavano questo nome per qualsiasi cosa emanasse luce. In particolare tale nome era utilizzato per una speciale fiaccola portata dai giovani Ateniesi durante la cosiddetta ''corsa delle lampade'': competizione in cui si doveva cercare di vincere evitando di far spegnere il proprio lume.


Lista componenti:

- Paralume
- Portalampada
- Impianto elettrico
- Braccio


Fonti: google translate, https://www.etimo.it/?term=lampada, http://www.treccani.it/vocabolario/ricerca/LAMPADA/Sinonimi_e_Contrari/