giovedì 3 gennaio 2019

La scienza: dalla fiamma all'incandescenza





1) Bulbo di vetro
2) Gas inerte o vuoto
3) Filamento di tungsteno
4) Filo di andata
5) Filo di ritorno
6) Supporto del filamento
7) Supporto della lampada
8) Contatto con la base
9) Base a vite
10) Isolante
11) Contatto sulla base




Fino ancora all'inizio del XIX le lampade illuminavano grazie alla luce prodotta da una fiamma. Già sul finire del XVII secolo, però, molti scienziati stavano lavorando sull'illuminazione ad incandescenza. Infatti, il 31 dicembre 1879 Edison inaugurò in Menlo Park l'illuminazione ad incandescenza.
La lampadina era costituita da un bulbo di vetro vuoto dentro, al cui interno era contenuto un filo di cotone carbonizzato che veniva attraversato da corrente elettrica. Il problema dei primi modelli era la rapida distruzione del filamento.
Ad Arturo Malignani si deve il metodo per creare il vuoto all'interno del bulbo, metodo ancora oggi utilizzato. Mentre si deve a William David Coolidge l'utilizzo del filamento in tungsteno.
La lampada ad incandescenza fu un'invenzione importante perchè possiamo dire che mutò drasticamente uno degli elementi principali della lampada, ovvero il principio di illuminazione. Nessuna lampada moderna, infatti, utilizza un principio di illuminazione basato sulla luce di una fiamma, ma sfruttano l'incandescenza, l'emissione luminosa per luminescenza da parte di un gas ionizzato (lampada a scarica) o l'emissione luminosa di un arco voltaico (lampada ad arco).

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Lampada

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